Dopo il colloquio di lavoro, non devi aspettare con le mani in mano di essere richiamato per l’assunzione o (più spesso) un secondo colloquio più dettagliato. Eppure, è quello che viene fatto dalla maggior parte dei candidati soprattutto giovani.
Facendo così, stai sprecando un’enorme opportunità per dimostrarti veramente interessato al lavoro, e dare un’impressione positiva al datore. Se lui è indeciso fra te e uno o più altri candidati, questo piccolo trucco potrebbe fare la differenza fra assunzione e disoccupazione.
Sto parlando dell’email post-colloquio, ossia quello che invii il giorno dopo aver sostenuto il colloquio di lavoro.
Chi non la manda è perché non ci ha pensato, o pensa di essere scortese o inopportuno. Questo è vero solo se mandi un’email sbagliata, ma con il giusto modello e qualche attenzione, farai un figurone ogni volta. Garantito.
Quindi, ecco i consigli per creare un’email follow-up al colloquio di lavoro eccezionale.

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1 – Chiedi l’indirizzo email del datore
Alla fine di un colloquio di lavoro, ricordati sempre di chiedere a chi ti sta di fronte il suo indirizzo email.
Anche se con internet trovare l’email di qualcuno (su Google, sito dell’azienda o Linkedin) è sempre più facile, a volte un reclutatore non pubblicizza il proprio indirizzo di posta. Oppure mette solo quello generale del reparto in cui lavora, mentre tu vuoi quello personale. Una frase che funziona sempre è:
“Ha un biglietto da visita, o mi può lasciare il suo indirizzo email nel caso abbia la necessità di contattarla?”
Molti avranno la loro email sul biglietto da visita personale, gli altri te lo diranno e tu te la puoi scrivere (al colloquio di lavoro porta sempre carta e penna). Con questa formula poi otterrai spesso l’indirizzo primario, quello personale, e non quello dell’azienda. In questo modo, sarai sicuro che l’email verrà letta dalla persona giusta.
Se invece hai già l’indirizzo email, usa la frase seguente:
“Mi conferma che il suo indirizzo email è XXX, così la posso contattare nel caso ne avessi la necessità?”
In questo modo non solo fai capire di aver “fatto i compiti”, ma fai anche un’altra cosa molto importante: ottieni il permesso di inviare email. Così il tuo follow-up non sarà una sorpresa, ma il datore se lo aspetterà.
2 – Mantieni la comunicazione breve
Io sono uno che parla molto se l’argomento gli interessa (infatti per lavoro scrivo libri e corsi), ma le email sono fatte per essere brevi.
Te lo ripeto perché è importante: le email sono fatte per essere brevi.
Soprattutto se il destinatario è una persona che ha altre cose importanti da fare, come un datore di lavoro. Qui sotto ti darò un modello ed è molto stringato, potresti voler fare il figo triplicandone la lunghezza: non farlo. È così corto per un motivo.
Scrivere email lunghe è il modo migliore per farsi non solo ignorare dal datore, ma addirittura odiare. E se il datore ti odia, non ti assumerà (logico). Questa è la ragione per la quale molte email diventano indesiderate: sono troppo lunghe. E per entrare nel reame del “troppo lungo”, fidati che non ci vuole molto.
Quando ho finito di scrivere Obiettivo Lavoro, mi sono accorto che sfiorava le 600 pagine. Ho passato settimane a cercare di accorciarlo, ma c’erano semplicemente troppe informazioni troppo importanti per essere ridotto in maniera considerevole.
Così ho deciso di dividerlo in 4 libri principali, più 9 report bonus. La ragione? Perché nessuno, nemmeno l’uomo più motivato, leggerà mai 600 pagine di libro. Ma così divise, sono molto più leggere e scorrevoli.
3 – Personalizza il modello
Per quanto puoi basare la comunicazione sul modello qui sotto, dovresti comunque cercare di personalizzarlo. Le email “copia e incolla” puzzano di marcio, e si riconoscono facilmente. Dovresti sempre, sempre includere un riferimento al colloquio precedente quando mandi un’email al datore.
Non solo la personalizzazione crea una connessione emotiva, ma dà un’opportunità al datore di capire chi sei. C’è la buona possibilità che non si ricordi di te, quindi se menzioni una cosa particolare della quale avete parlato, è l’ideale. In particolare, dovresti sottolineare ancora i tuoi punti di forza più importanti emersi nel colloquio: non dimenticare che stai cercando di venderti. E se mentre torni a casa ti accorgi di aver sbagliato qualcosa, o aver dimenticato un punto saliente, qui puoi correggerti.
Ricorda però sempre la regola sopra: personalizzare non significa allungare.
4 – Segui questo modello
Ecco un modello utile che puoi seguire anche tu per l’email da inviare 24-48 ore dopo il colloquio di lavoro (basta che non sia di sabato o domenica, in quel caso aspetta lunedì).
Questo è un modello che ho usato nella realtà per un colloquio di lavoro di prova che ho sostenuto per testare la tecnica. Ho rimosso qualsiasi riferimento per privacy.
“Buongiorno dottoressa XXX,
Mi ha fatto molto piacere incontrarla e discutere di questa importante opportunità con lei. Apprezzo molto il tempo che mi ha dedicato, in un colloquio lungo ma per me estremamente interessante; mi ha fatto piacere sapere che condividiamo molte idee. A prescindere dalla vostra decisione, sento di aver imparato molto e gliene sono grato. Sarei felice di entrare in un’azienda innovativa che cerca di espandersi come [azienda].
Durante il colloquio sono emersi molti spunti interessanti e vorrei chiarire alcuni dubbi che potrebbero essere rimasti:
– Anche se al momento gestisco una piccola azienda, ho automatizzato tutti i processi al punto che non richiede più nessun tipo di intervento da parte mia. Sento che è giunto il momento di inserirmi in una realtà aziendale consolidata per far maturare le mie competenze.
– Penso che il successo a innovare sia strettamente legato a un investimento deciso nella sperimentazione di soluzioni alternative, tramite test controllati e raccolta di dati sui cui effettuare un’analisi certa. Penso anche che questo sia il sistema migliore per imparare velocemente ed efficacemente.
– Come ho menzionato brevemente nel colloquio, ho dimestichezza con l’infrastruttura informatica a tutti i livelli. Anche se non posso fare le veci di un programmatore, posso gestire senza problemi un cliente che vuole sapere i dettagli tecnici della vostra offerta software. Dall’altro lato sono in grado di semplificare i concetti complessi e, una volta capito il target di riferimento e il singolo cliente, spiegarlo in maniera opportuna con esempi pratici. Ho imparato questa abilità durante la mia attività da scrittore e copywriter, dove a volte mi sono trovato a dover spiegare concetti economici e psicologici complessi.
Se ha qualche domanda in sospeso, o ha bisogno di altre informazioni, può contattarmi a questo indirizzo email o al numero XXX-XXX e sarò più che lieto di rispondere. Resto in attesa di vostre notizie e, spero, di una data per il nostro prossimo incontro!
Grazie dell’attenzione,
Nome Cognome
[telefono]
[email]”
Come vedi questo è un modello molto specifico, che fa riferimento al colloquio sostenuto. Nota l’utilizzo di un elenco puntato (non andare mai sopra i 3 elementi per non essere pesante), che rende l’email più gradevole all’occhio.
Grazie al colloquio di lavoro ho potuto meglio capire i bisogni dell’azienda e del datore, quindi posso entrare più nel dettaglio in quello che posso offrire rispetto alla più generica (seppur personalizzata) lettera di presentazione. Attieniti a questo modello, e avrai più possibilità che il colloquio di lavoro si trasformi in offerta di contratto.
Tu hai mai usato questo stratagemma? Com’è andato? Fammelo sapere nei commenti.
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