Molti pensano che, per essere assunti, debbano compilare un curriculum straordinario e fare qualche gabola particolare. In realtà, quando hai un modello buono e lo compili bene con le cose fondamentali, il 90% del lavoro sta nell’evitare errori. Ho visto centinaia di curriculum negli ultimi anni, e nella mia esperienza, ci sono 4 errori ricorrenti che vengono fatti dalla maggior parte dei candidati. Per fortuna sono facili da correggere, ed evitarli ti darà un grosso vantaggio sulla concorrenza.
Nota: da questa lista escludo usare Europass, ossia l’errore più grande che c’è, perché gli ho già dedicato un articolo apposta. Oltre a questo, ecco i 4 errori sul curriculum che devi evitare ad ogni costo.
1 – Inserire una foto
La maggior parte dei curriculum che leggo includono una foto, spesso fatta male o usando la fototessera scattata per la patente.
Anche quelle rare volte che mi capita da esaminare un curriculum che contiene una foto ben fatta, io dico di toglierla in ogni caso. La ragione è che un datore serio e professionale non ti richiama per la “bella presenza”, ma per le tue competenze. Se sei potenzialmente adatto alla posizione e il reclutatore si interessa al tuo curriculum, verrai richiamato. Se non desti alcun interesse non sentirai risposta, a prescindere dalla tua foto.
D’altra parte, un datore interessato a te potrebbe decidere di scartarti dal processo di assunzione, anche se sei un profilo interessante, perché si fa dei pregiudizi su di te in base alla foto che alleghi. E a meno che non sia stata fatta da un fotografo professionista, di sicuro non mostra il lato migliore di te. In altre parole, la foto può farti scartare ma non può mai farti assumere. Qui il principio guida è: non dare al datore un motivo per scartarti. È un principio che dovresti tenere a mente sempre, anche durante il colloquio.

Il manuale completo per trovare lavoro
Trova un lavoro ben retribuito in poco tempo grazie a questo manuale che ha già aiutato centinaia di persone.
Dall'autore bestseller #1 su Amazon nella categoria lavoro!
2 – Il curriculum è troppo generico
Questo è un errore che vedo virtualmente in ogni curriculum, tranne in quelli delle persone che hanno fatto consulenza con me ovviamente. 😉 Anche molti CV compilati dalle agenzie fanno questo grave errore, perché parte da un presupposto sbagliato: più curriculum invio, e più possibilità ho di trovare lavoro.
Presupposto che, per quanto sia difficile da comprendere, non ha senso di esistere. Meno curriculum invii, e più possibilità hai di trovare lavoro.
Esatto e no, non ho sbagliato a scrivere. Il tuo obiettivo dovrebbe essere di inviare meno curriculum possibile (idealmente solo uno).
Nessuno legge più il curriculum generico. Un curriculum specifico prevale sempre sul curriculum generico che anche tu probabilmente continui a inviare, senza sapere che non verrà valutato.
Questo è perché nessun datore cerca il lavoratore generico, non esiste il capo che dice “ok, per riempire questa posizione, voglio un tizio qualsiasi”.
Tutti i datori, dal primo all’ultimo (te lo garantisco) vogliono un dipendente specifico per l’esatto ruolo che devono riempire. Si adattano a prendere qualcuno di generico solo se non trovano di meglio, ed è lì (e solo lì) che i CV generici hanno una seppur minima possibilità di essere presi in considerazione.
Ancora prima di compilare un curriculum, il tuo obiettivo principale deve essere di definire con più precisione possibile che tipo di lavoro vuoi, e le necessità esatte del datore. Ti faccio un esempio pratico.
Se sei un economista, non fare un curriculum generico cercando da farti assumere da chi cerca un economista generico. Nessuno cerca un economista generico. Invece specifica che sei un economista specializzato in marketing nel settore delle telecomunicazioni B2C nel nord-est Italia, poi vai a proporti solo a quelle aziende che cercano questo profilo.
Sei bravo anche nel settore dei macchinari industriali? Perfetto! Fai un altro curriculum per quella specializzazione, e spediscilo a quei datori interessati.
3 – Scrivi le competenze invece che i risultati
Questo è un classico nel 99% dei curriculum che leggo, perché scrivere le competenze è molto più facile che scrivere i risultati. Se fai un curriculum velocemente, i risultati nemmeno li menzioni. Invece sono la parte più importante.
Ragazzi, per scrivere un bel curriculum ci vogliono giorni, a volte settimane, non puoi pretendere di fare un buon lavoro in tre ore. 😉
Nella parte “esperienza lavorativa” leggo sempre le solite cose: gestione del magazzino, sviluppo piano marketing social media, informatizzazione del database aziendale… Sono i compiti che hai svolto, i ruoli che hai ricoperto. Scrivendo una cosa del genere, darai l’impressione di essere giusto un altro che sa fare X e Y, senza nulla di particolare. Nel mercato del lavoro, essere “niente di particolare” significa essere disoccupato.
Invece no! Tu devi essere eccezionale!
E lo dimostri scrivendo i risultati che hai ottenuto, non i compiti svolti o le competenze acquisite. Ecco tre esempi di come puoi mettere il turbo alle tre competenze nell’esempio fatto sopra:
- Ho gestito il magazzino riducendo i costi di smistamento della merce del 15% con un risparmio netto mensile di 700 euro.
- Ho sviluppato un piano di marketing che ha portato 4000 nuovi fan sulla pagina di Facebook nei primi 30 giorni.
- Ho informatizzato il database aziendale, permettendo al reparto logistica aziendale di risparmiare 1200 euro al mese.
Noti il filo conduttore in tutti questi esempi? Ho parlato di risultati concreti, citando sempre i numeri esatti. Più sei preciso con i numeri, meglio è: scrivere 4000 nuovi fan in 30 giorni è bello, scrivere 4032 è ancora meglio.
Scrivendo i risultati assolvi a uno dei comandamenti del marketing: “non dirlo, dimostralo”. Tutti sono capaci a dire di avere competenze nella gestione del magazzino, dimostrarlo con i numeri è tutta un’altra cosa.
Qui la domanda comune è: e se non ho risultati da mostrare? Allora per i prossimi 6 mesi, il tuo Credo deve essere di ottenere questi risultati. Puoi farlo quando sei assunto, ma è molto più semplice e veloce farlo da solo: se sei esperto nel marketing su Facebook, apri una pagina Facebook e falla arrivare a 10.000 fan. Poi mettilo sul curriculum. Fatto.
Per alcune competenze è molto facile dimostrare la tua bravura, per altre meno. In genere, se non sei in grado di dimostrarlo da solo, significa che dovresti puntare su un’altra competenza. Ha anche un senso logico: come fai a sapere che sei un esperto nella gestione del magazzino, se non hai nessun risultato che lo dimostri né puoi ottenerlo?
4 – Curriculum troppo pieno e/o lungo
Non mi stancherò mai di ripeterlo: il curriculum deve essere di 1 pagina se sei giovane, 2 pagine se sei un esperto con molte competenze. I curriculum a 3 pagine sono più unici che rari e possono essere considerati solo per profili estremamente specifici.
Alcuni, per rispettare questo limite, buttano quante più informazioni possibili sull’unico foglio, rendendolo illeggibile. Se hai scaricato il mio modello, di sicuro all’inizio ti sei sorpreso per quanto poco tu debba scrivere: sono due frasi in croce. Ma se hai usato il mio modello, sono sicuro che ti sei ancora più sorpreso da quanti datori ti hanno richiamato. Lo sai il perché?
Il datore non vuole leggere la tua vita, morte e miracoli. Vuole solo sapere se potresti essere in grado di fare il lavoro, vuole sapere quanto basta per richiamarti. Se si trova di fronte a un malloppo immenso, ci sono buone possibilità che lo butti nel cestino senza nemmeno guardarlo (soprattutto se ha decine di candidature sul tavolo). 10 anni fa il curriculum lungo poteva funzionare, adesso non ha più senso di esistere.
Ti lascio con un adagio che viene dal marketing, adattato alla ricerca del lavoro: un curriculum non è perfetto quando non c’è altro da aggiungere, ma quando non c’è altro da togliere.
Lascia un commento