L’università della Florida nel 2010 ha intervistato oltre 2.000 datori di lavori e dirigenti addetti alla gestione del personale chiedendo, fra le altre cose, questa domanda:
“Quali informazioni vuoi vedere all’interno di un CV?”
In questo articolo ti parlo dei tre aspetti più importanti che sono venuti fuori, in ordine di importanza.
1 – Esperienza lavorativa qualificante
Se hai esperienza lavorativa nel settore per il quale ti candidi, quella è la cosa più importante di cui devi parlare. Mettila nella parte alta del curriculum, perché un elemento viene visto come più rilevante tanto è più in alto nella pagina.
Attenzione però, perché l’esperienza lavorativa deve essere qualificante: in altre parole, devi evidenziare come il precedente lavoro sia utile nella nuova posizione che vuoi andare a ricoprire. Se questa connessione non è evidente, devi specificarla subito. Ti faccio alcuni esempi:

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- Nel CV per un lavoro da cameriere cito la mia esperienza in un bar.
- Nel CV per un lavoro da tecnico informatico cito la mia esperienza come programmatore.
- Nel CV per un lavoro da responsabile di marketing cito la mia esperienza come venditore di sapone porta a porta.
In questo primo aspetto risalta un’altra componente fondamentale del CV: la personalizzazione. Devi scrivere un curriculum con in mente un certo tipo di lavoro, o ancora meglio un’azienda specifica. Più rendi il tuo CV specifico, più sono le possibilità di essere richiamato.
Se la tua esperienza non è in alcun modo rilevante con quello che vuoi andare a fare, omettila. Un curriculum deve essere corto, e quando pensi che è abbastanza corto, ancora hai del lavoro da fare. Ogni informazione non necessaria è inutile, pertanto deve essere eliminata.
Se scrivi esperienze lavorative irrilevanti, darai l’impressione di una persona che non sa fare niente e cerca disperatamente di farsi assumere per qualsiasi lavoro. Piuttosto, lascia uno spazio bianco in più.
Se voglio lavorare in un bar, non parlerò della mia esperienza da maestro di tennis.
Questo è un aspetto fondamentale del quale parlo spesso sia sul blog che su Obiettivo Lavoro.
2 – Qualifiche e abilità
In altre parole: tutto quello che ti rende un candidato migliore degli altri, che non sia un’esperienza lavorativa passata. Questa categoria è ampia e rientrano cose come:
- Scuola e università.
- Esperienze all’estero.
- Borse di studio.
- Interessi personali.
- Approfondimenti extrascolastici.
- Sport e abilità fisiche.
Così come nelle esperienze lavorative, ricorda di essere specifico e selettivo: non includere tutto quello che sai fare, ma solo gli elementi che ti rendono perfetto per il lavoro che stai cercando. Elimina il resto, perché far perdere tempo a chi ti esamina (con elementi inutili nel curriculum) è il modo migliore per non essere richiamato.
3 – Facilità di lettura
Anche se non è un’informazione del CV in sé, scrivere un curriculum facile da leggere è così importante che i datori di lavoro lo menzionano lo stesso nei sondaggi. Il mio sospetto è che sono così stanchi di vedere CV complessi e senza una logica, che fanno di tutto per comunicare la loro frustrazione nella speranza di vedere un miglioramento.
Almeno questo è ciò che farei io, dopo aver letto e studiato centinaia di curriculum diversi.
Ancora una volta questo sottolinea l’importanza di creare un layout semplice e coinciso, senza aggiungere dettagli inutili. Scrivi il CV più corto che puoi.
Molte persone, soprattutto senza esperienza, pensano che per essere assunte serva mostrare professionalità e formalità. Per mostrare queste due doti serve un CV complesso e ciceroniano: cervellotico e difficile da interpretare. Ci sono tre errori in questo ragionamento:
- Un CV deve essere professionale, ma non necessariamente formale o (peggio) complicato.
- Un CV complesso è il miglior modo per farlo diventare “carta da camino”, come dico io. Il datore non ha tempo per interpretare un curriculum troppo difficile, dopo cinque secondi lo butterà nel cestino e passerà al prossimo. Ne ha già troppi che fanno la pila sulla scrivania per perdere tempo con te.
- Cicerone è vissuto due millenni fa e ancora ne parliamo per una buona ragione: era bravo a scrivere. A meno che tu non ti creda uno dei migliori scrittori della nostra epoca, non provare a fare cose complesse. Più scrivi e più rischi di sbagliare, quindi scrivi il meno possibile. Usa frasi brevi e parole semplici.
Il tuo CV non ha possibilità di farti avere un colloquio se il layout generale non è semplice da capire. Fai questa prova: quando hai scritto il tuo CV invialo a qualcuno che conosci e chiedigli di evidenziare i tratti salienti in 5 secondi. Se ci riesce, sei a buon punto. Se ci mette 10 secondi, ti basta qualche ritocco minore. Se ci mette più di 15 secondi, devi rifare tutto da zero.
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